martedì 16 dicembre 2008

L'ATTESA


Aspetta e spera che poi si avvera...



Molti di noi aspettano l'evento che gli sconvolgerà la vita, per alcuni è una persona, per altri è l'offerta di lavoro, altri ancora aspettano di poter realizzare i propri sogni...
Il punto è che stare seduti ad aspettare non mi sembra più così romantico, anzi ultimamente l'immagine di chi aspetta qualcosa è diventata per me come l'idea di un inutile oggetto che sta per essere corroso dalla polvere.
L'attesa è ingannevole, ci fa credere di stare vivendo per qualcosa, l'attesa è mitica come l'attesa romantica di Penelope che non si arrende e aspetta il suo Ulisse, l'attesa diventa però infinita se non si sceglie bene cosa aspettare. Ma simili attese non appartengono e non possono piu appartenere ai nostri tempi, alla nostra generazione, dove chi si ferma, riposa, aspetta, sogna, viene investito da una roboante valanga che tutto assorbe e distrugge. Non bisogna fermarsi e soffermarsi, non si può prender fiato e attendere. Bisogna agire. Sempre e comunque. Inventarsi e reinventarsi sempre nuove abitudini nuove idee nuovi sogni, nuovi mestieri, nuove attese da disattendere. Chi si ferma è perduto. è la società che lo impone, è il mondo di oggi che lo strilla alle nostre orecchie sorde. Muoversi, MUOVERSI!
Mi risuona nella mente la frase del libro che da bambina ispirava voglia di diventare grandi solo per il piacere di aspettare il momento giusto... Per l'idea di potersi cullare in un'attesa materna, avvolgente, comoda e sicura, che avrebbe portato sicuramente alle scelte più giuste e che abbiamo fatto fatica a scoprire quanto sia fallimentare...
E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio e ascolta il tuo cuore.
Quando ti parla, alzati e vai dove lui ti porta.


martedì 17 giugno 2008

DinamicaCinema

L'Italia non è Fantastica

Intervista al regista Paolo Gaudio, isola nel Mare Nostrum del cinema

La fantasia è bandita dal cinema italiano…il genere fantasy in Italia non è mai arrivato, non c’è chi ha il coraggio di investire e chi di mettersi alla prova. Siamo tutti amanti dei vari Harry Potter e Batman, fan di quelle favole che scaldano il cuore come Narnia e figli. Sempre ai primi posti al botteghino ma mai con firme italiane. Eppure un italiano che sogna di portare sui nostri schermi il cinema di genere Fantastico c’è, è un regista emergente che ha già prodotto tre cortometraggi di genere Fantasy e ha raccolto premi nei maggiori Festival Internazionali. Il suo nome è Paolo Gaudio e noi lo abbiamo incontrato al suo ritorno dall’Indipendent Film and Video Festival di New York dove ha ottenuto il premio per il Miglior corto Fantasy e gli abbiamo chiesto perché vuole fare questo tipo di cinema e soprattutto perché in Italia è tuttora assente.


lunedì 26 maggio 2008

Festival: Cannes 61, i premi


Palma d'oro torna in Francia,

ri-vincita per il nostro Divo e Gomorra


La Palma d'Oro torna ai francesi, ventun anni dopo. A vincerla Laurent Cantet con 'Entre les murs'. Grande soddisfazione per gli italiani in concorso, 'Gomorra' di Matteo Garrone e 'Il Divo' di Paolo Sorrentino, che vincono rispettivamente il Grand Prix e il Premio della Giuria, presieduta da Sean Penn. Il turco Nurge Bilge Ceylan si aggiudica il Premio per la Migliore regia con 'Three Monkeys', a Benicio Del Toro la Palma come Miglior attore per l'interpretazione del 'Che' Guevara raccontato da Steven Soderbergh, battendo sul filo di lana il nostro Toni Servillo, in gara sia per Gomorra che per Il Divo. Miglior attrice è Sandra Corveloni, protagonista di 'Linha de Passe' di Walter Salles. Ai fratelli Dardenne, autori e registi de 'Il silenzio di Lorna', il premio per la Sceneggiatura. Il Premio Speciale della 61° edizione del Festival va a Clint Eastwood, regista di 'Changeling' e a Catherine Deneuve, interprete di 'Un conte de Noel'. La Caméra d'Or per la migliore opera prima è andata all'inglese Steve McQueen per 'Hunger'. Il kazako Sergueï Dvortsevoï, autore di 'Tulpan', vince Un Certain Regard.

domenica 3 febbraio 2008

BIT generation

WEB 2.0, IL VIAGGIO...





...attraverso il nuovo panorama tecnologico della convergenza, che riguarda ognuno di noi, che modifica il nostro modo di vivere e relazionarsi, di studiare, conoscere e di guardare il mondo. Il video è una interessante sintesi del fenomeno Web 2.0, di come esso si sia formato e di come ci comprenda tutti. Raccoglie tutti i nuovi e innovativi modi-di-essere-al-web. Il nuovo web, la nuova sfida del 2.0.

sabato 2 febbraio 2008

Movies Lovers /2

Secondo round: Romantic Vs Hot

Ecco invece la versione più romantica dello spot promotore delle produzioni cinematografiche europee targato European film commission.


Movies Lovers

In rete il successo di un hot spot sul cinema


Il cinema europeo ha bisogno di sostegno e di attenzione e la European Film Commission ha creato uno spot per tutti gli amanti del cinema del vecchio continente... un montaggio di amplessi d'autore delle pellicole europee più famose: enjoy!!

martedì 15 gennaio 2008

BIT generation

I nuovi traguardi della convergenza.

Anche il cinema passa attraverso il telefonino. Il fenomeno della convergenza, dell'evoluzione dei supporti di TLC al digitale, sembra aver catturato anche l'attenzione degli autori cinematografici. Tra gli esperimenti, il cortometraggio di Julio Medem (autore, tra gli altri, de Gli amanti del Circolo Polare e di Lucia y el sexo) En la ramas de Ana:


APERTIS VERBIS

Volevo solo esprimere il mio disappunto per quanto sta avvenendo all'Università La Sapienza oggi: l'occupazione del rettorato simbolo dell'opposizione alla visita del Papa Benedetto XVI. Gli studenti dichiarano di sentirsi ostaggio del Papa e inneggiano ad una Università laica.
Non vedo come una visita o un discorso del Papa possa intaccare tale laicità, e vorrei ricordare che oltre alla libertà di espressione, tra le migliori qualità di qualsiasi ateneo libero e democratico al primo posto c'è il confronto e l'apertura alle voci più disparate, poichè tutti hanno il diritto di esprimerle. E il voler mettere a tacere anche solo una voce, per di più di un uomo simbolo sì di un credo ma anche portatore di pace oltre che di sapienza, non è né civile né dignitoso
.

domenica 13 gennaio 2008

Think Pitt



Brad Pink
Il progetto in rosa per ricostruire New Orleans

Brad Pitt e la sua fondazione Make it right sono i promotori del Pink Project, una iniziativa che mira a raccogliere fondi sufficienti a ricostruire uno tra i quartieri più poveri di New Orleans, il Lower Ninth Ward, andato completamente distrutto dall'uragano Katrina. Quartiere che, in attesa dei lavori, si è letteralmente tinto di rosa pur di attirare l'attenzione: un'installazione di 150 costruzioni temporanee in alluminio ricoperte da un telone rosa, disseminate su tutto il territorio del quartiere.Dopo lo smantellamento delle strutture, previsto per metà gennaio, si darà inizio ai lavori veri e propri: case ecosostenibili realizzate da 13 eccellenti architetti internazionali. Think Pink con Brad Pitt.


venerdì 11 gennaio 2008

DinamicaCinema

Da Halloween agli 'Zombie'.
Il popolo di Carpenter sfidato dal metalrocker/regista Rob Zombie

E' uscito nelle sale il quattro gennaio l'ultimo film di Rob Zombie: dopo La Casa dei mille corpi e La casa del diavolo, questa volta il regista Rob Zombie si cimenta in un progetto che poteva dar luogo a un vero e proprio capolavoro ma che -ve lo dico subito- non ha per nulla soddisfatto le aspettative.
Partendo dal film colossale e ormai simbolo del cinema horror Halloween di John Carpenter, Zombie cerca di immaginare e ripercorrere la vita adolescenziale e l'escalation di follia del terribile, inquietante e storico protagonista Michael Myers alias 'boogeyman' -l'uomo nero-, autore di terribili omicidi già dalla tenera età di 10 anni. L'idea del film è appunto quella di tentare di riempire i buchi volutamente lasciati da Carpenter, ossia di mostrare la vita del feroce assassino sin dai tempi della scuola: un prequel che è anche un remake dato che la storia riprende quella della pellicola originale, con tanto di identicità di inquadrature ma con finale -purtroppo!- a sorpresa.
Dell'alternativo ed estremo regista che conoscevamo rimane un debole ricordo, è viva nel film la sua nota personalità per la durata di poche scene, per la scelta del cast -tra cui figura ovviamente l'immancabile moglie del regista, Sheri Moon Zombie-, per il gusto della fotografia e di alcune immagini.
Il punto in cui più si sente però la mancanza del vecchio Zombie è proprio nella sceneggiatura del film, dove forse le troppe licenze poetiche dal film originale fanno pensare addirittura ad una presa in giro del buon vecchio Carpenter più che a un omaggio -si veda appunto il finale del film che ha reso grande Carpenter e banale Zombie.