martedì 15 gennaio 2008

BIT generation

I nuovi traguardi della convergenza.

Anche il cinema passa attraverso il telefonino. Il fenomeno della convergenza, dell'evoluzione dei supporti di TLC al digitale, sembra aver catturato anche l'attenzione degli autori cinematografici. Tra gli esperimenti, il cortometraggio di Julio Medem (autore, tra gli altri, de Gli amanti del Circolo Polare e di Lucia y el sexo) En la ramas de Ana:


APERTIS VERBIS

Volevo solo esprimere il mio disappunto per quanto sta avvenendo all'Università La Sapienza oggi: l'occupazione del rettorato simbolo dell'opposizione alla visita del Papa Benedetto XVI. Gli studenti dichiarano di sentirsi ostaggio del Papa e inneggiano ad una Università laica.
Non vedo come una visita o un discorso del Papa possa intaccare tale laicità, e vorrei ricordare che oltre alla libertà di espressione, tra le migliori qualità di qualsiasi ateneo libero e democratico al primo posto c'è il confronto e l'apertura alle voci più disparate, poichè tutti hanno il diritto di esprimerle. E il voler mettere a tacere anche solo una voce, per di più di un uomo simbolo sì di un credo ma anche portatore di pace oltre che di sapienza, non è né civile né dignitoso
.

domenica 13 gennaio 2008

Think Pitt



Brad Pink
Il progetto in rosa per ricostruire New Orleans

Brad Pitt e la sua fondazione Make it right sono i promotori del Pink Project, una iniziativa che mira a raccogliere fondi sufficienti a ricostruire uno tra i quartieri più poveri di New Orleans, il Lower Ninth Ward, andato completamente distrutto dall'uragano Katrina. Quartiere che, in attesa dei lavori, si è letteralmente tinto di rosa pur di attirare l'attenzione: un'installazione di 150 costruzioni temporanee in alluminio ricoperte da un telone rosa, disseminate su tutto il territorio del quartiere.Dopo lo smantellamento delle strutture, previsto per metà gennaio, si darà inizio ai lavori veri e propri: case ecosostenibili realizzate da 13 eccellenti architetti internazionali. Think Pink con Brad Pitt.


venerdì 11 gennaio 2008

DinamicaCinema

Da Halloween agli 'Zombie'.
Il popolo di Carpenter sfidato dal metalrocker/regista Rob Zombie

E' uscito nelle sale il quattro gennaio l'ultimo film di Rob Zombie: dopo La Casa dei mille corpi e La casa del diavolo, questa volta il regista Rob Zombie si cimenta in un progetto che poteva dar luogo a un vero e proprio capolavoro ma che -ve lo dico subito- non ha per nulla soddisfatto le aspettative.
Partendo dal film colossale e ormai simbolo del cinema horror Halloween di John Carpenter, Zombie cerca di immaginare e ripercorrere la vita adolescenziale e l'escalation di follia del terribile, inquietante e storico protagonista Michael Myers alias 'boogeyman' -l'uomo nero-, autore di terribili omicidi già dalla tenera età di 10 anni. L'idea del film è appunto quella di tentare di riempire i buchi volutamente lasciati da Carpenter, ossia di mostrare la vita del feroce assassino sin dai tempi della scuola: un prequel che è anche un remake dato che la storia riprende quella della pellicola originale, con tanto di identicità di inquadrature ma con finale -purtroppo!- a sorpresa.
Dell'alternativo ed estremo regista che conoscevamo rimane un debole ricordo, è viva nel film la sua nota personalità per la durata di poche scene, per la scelta del cast -tra cui figura ovviamente l'immancabile moglie del regista, Sheri Moon Zombie-, per il gusto della fotografia e di alcune immagini.
Il punto in cui più si sente però la mancanza del vecchio Zombie è proprio nella sceneggiatura del film, dove forse le troppe licenze poetiche dal film originale fanno pensare addirittura ad una presa in giro del buon vecchio Carpenter più che a un omaggio -si veda appunto il finale del film che ha reso grande Carpenter e banale Zombie.